Il design che accoglie l’Arte

Nell’edizione di quest’anno, l’alberello si arricchisce di un nuovo linguaggio: quello dell’arte contemporanea. Nascono così le Foglie d’Artista, moduli speciali progettati e realizzati autonomamente da ceramisti e artisti, che raccontano la propria visione attraverso il linguaggio della scultura modulare.

Queste foglie rendono ogni composizione ancora più preziosa: sono pezzi unici, autentiche espressioni artistiche che arricchiscono l’opera con storie, stili e sensibilità diverse.

L’alberello a Castellamonte

Con questa nuova collezione, l’alberello compie un viaggio simbolico a Castellamonte per diventare strumento e voce degli artisti del territorio, che partecipano al progetto con le proprie mini sculture.
Un dialogo tra tradizione e innovazione, tra arte locale e design, per celebrare la bellezza e l’identità del territorio, la sua storia e la sua creatività.

Roberto Castellano: 2025

Sono le foglie dell’alberello, fragili e forti insieme, modellate come se fossero appena cadute. Una linea le attraversa, scavata con cura: non una crepa, ma un segno scelto. Dentro quel solco, uno smalto brillante scorre come linfa, a evocare tradizioni giapponesi. Non si nascondono le ferite: le si celebra. È un frammento sospeso tra memoria e rinascita, la luce che emerge dove un equilibrio spezzato è ricucito con amore.

Sandra Baruzzi

Il frutto proibito 2025: Ognuno di noi ha delle tentazioni e questo ci rimanda, per la tradizione cristiana, nel giardino dell’Eden e al peccato originale, al peccato commesso da Adamo ed Eva, i progenitori dell’umanità, che disubbidirono al divieto divino di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.

Alberello tattile 2025: La foglia Luna si è impreziosita con un intervento oltre che cromatico anche tattile che ne caratterizza tutta la superficie per dare una sensazione emotiva ed ampliare la percezione dei sensi.

Le nuvole eternità fluttuanti 2025: Per chi sa guardare con animo poetico le fronde ed oltre, posando l’attenzione al cielo e alle nuvole. Nelle nuvole ognuno può vedere ciò che vuole, fantasticare e gioire, ci ritrova le figure dei suoi desideri, le immagini della sua quotidianità e i segni della sua cultura.

Ci vuole un fiore 2025: Ho tratto ispirazione dalla canzone per bambini “Ci vuole un fiore” di Sergio Endrigo e Gianni Rodari che sottolinea l’importanza della natura e delle sue componenti, collegandole a tutte le fasi della vita e a ciò che ci circonda.

Francesca Formia: Le Marise 2025

Le Marise sono allegre e spensierate. Si godono la vita. Amano i libri, il cibo e i pois. Credono di essere sempre in forma e alla moda. Nei loro discorsi sono ricorrenti parole come peperonata e naftalina.

Guglielmo Marthyn

Rupestre 2025:: Incisioni sottili, figure geometriche, graffiti simbolici.
Come un alfabeto difficile da decifrare, una finestra sul passato.

Gianmatteo Lopopolo

2025: C’è un piccolo miracolo in questa ceramica: un uccellino posato su un ramo, colto nell’attimo in cui si ferma per ascoltare il mondo. 
Con le ali raccolte e lo sguardo dolce, sembra pronto a spiccare il volo. Ma la vera magia nasce quando lo si avvicina alle labbra: un soffio, ed ecco un fischio lieve, come il richiamo del mattino, come un ricordo d’infanzia che ritorna. Una ceramica sonora che non si limita a decorare, ma anima lo spazio con la sua melodia silenziosa.

Maria Teresa Rosa

Fiori con le api 2025: E’ tutto molto semplice. C’è un albero, ci sono i suoi fiori, e sui fiori ci vanno le api. Questo fa la natura e questo ho fatto per gioco d’artificio su di un alberello in ceramica.

Colori e Forme 2025: Quanti colori e quante forme può avere una foglia? Tutte quelle che, tra natura e immaginazione, può contenere un alberello.

 

Andrea Filippi

Il nido 2025: L’alberello è il posto giusto, il rifugio sicuro dove progettare il proprio futuro. Gli uccellini hanno fatto la loro scelta, il nuovo nido è pronto!

Pesci sull’alberello 2025: “Se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, passerà tutta la sua vita a credersi stupido” [attribuita ad Albert Einstein]. E’ importante valutare una persona considerando le sue capacità specifiche e il suo talento, non in base a standard unificati da far valere per tutti.